“Non vogliamo farci giustizia da soli. Ma allora qualcosa deve cambiare, chi si mette al volante ubriaco e ammazza le persone deve pagare. La vita di un ventenne deve avere un peso specifico!”. Sono piene di rabbia le parole di Pietro e Nadia Abbruggiati, padre e madre di Aldo, il ragazzo ucciso il primo ottobre scorso sul Grande Raccordo Anulare. Sono passati sei mesi ma il dolore è ancora lì, a fior di pelle. A Dossier raccontano la battaglia che stanno portando avanti assieme ad altri famigliari di vittime della strada: “I nostri giovani non possono essere morti invano”.
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