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Il trentotto per cento delle strade presenti in città è sporco di escrementi di cane. E’ questo il primo dato che emerge dalla ricerca che  Acos, l’agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici di Roma Capitale, ha dedicato alla presenza delle deiezioni in città.

Le multe previste

La mancata rimozione di escrementi di origine animale dal suolo pubblico è punibile con una sanzione che varia da 50 a 500 euro. La possibilità di incorrere in una multa salata, non basta a cancellare un fenomeno che è stato osservato in migliaia di rilevazioni. Le strade ed i marciapiedi restano invasi dagli escrementi dei cani che, i proprietari dei quadrupedi, non raccolgono. 

Le percentuali dei municipi

Il problema è stato osservato in tutta la città ed è stato analizzato da Acos nel quinquennio 2018/2022. Per quanto riguarda l’ultimo anno, è stata riscontrata la presenza di deiezioni canine nel 38% delle strade che sono state controllate. Con differenze anche significative tra un municipio e l’altro. I proprietari di cani “meno accorti” sono risultati essere quelli del municipio XII laddove, la percentuale rilevate è stata di dieci punti superiori alla media. I più virtuosi sono risultati essere gli abitanti del municipio I e del municipio IX: le strade di quei territori che sono risultate sporche sono state, mediamente, il 26% di quelle controllate nel territorio del Centro e di Prati ed il 27% in quelle osservate nel municipio IX.

“L’andamento nel quinquennio dell’analisi per municipio ha evidenziato che, in alcune zone, il problema è meno grave – si legge nel report di Acos –  si tratta dei municipi I, VI, IX, XV, cui si aggiungono anche l’VIII e il XIV, con una apprezzabile tendenza al miglioramento” rispetto ai trend degli anni precedenti. Ci sono però dei casi dove si sono registrati dei peggioramenti e riguardano altri municipi, come il II e il III, l’XI e il XII.

Dal punto di vista metodologico il monitoraggio ha previsto  un minimo di 2070 ispezioni a trimestre. Sono state svolte dal lunedì al sabato la mattina, il pomeriggio e la sera. Ed in tutto hanno interessato 9mila strade. Ogni giorno sono state estratte in maniera casuale due strade per municipio, in modo da poter osservare 30 strade al giorno, su una lunghezza di almeno 200 metri. Le ispezioni hanno previsto anche la documentazione fotografica del livello di pulizia.

Il picco di sporcizia nel 2021

Rispetto al passato cosa ha rilevato la ricerca? L’indagine Acos ha evidenziato un trend abbastanza stabile. I dati del 2022, a livello di media cittadina, sono simili a quelli del 2020 mentre si discostano da quelli del 2021 anno in cui, la percentuale di strade sporcate dagli escrementi dei cani, aveva raggiunto il 45% dei casi analizzati. Un miglioramento quindi c’è stato, ma sono ancora tanti i proprietari che non raccolgono le feci dei propri quadrupedi. Dal 2021 la sanzione massima prevista per chi non rimuove i rifiuti dei cani, come previsto dal nuovo regolamento rifiuti di Roma Capitale, è salita a 500 euro (nel precedente regolamento era di 300 euro). 

Una strada su quattro resta sporca di escrementi

Negli anni esaminati, sono state lanciate campagne istituzionali ed anche iniziative locali, spesso promosse da comitati di quartiere o da condomini particolarmente virtuosi, che hanno provato a contrastare il problema distribuendo kit per la raccolta delle deiezioni. In ogni caso, anche al netto di queste iniziative, le strade della capitale restano piene di escrementi di cani. Lo sono quasi in 4 casi su 10 ed “anche nei territori meno colpiti dal problema” si legge nelle conclusioni della ricerca di Acos “il fenomeno si verifica comunque in una strada su quattro”. 
 

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